Testo di MARCO SCHIAVON con il contributo di LETIZIA E. M. PIVA
Musiche originali in prima esecuzione di CARLO GALANTE
Parole che sgorgano dalla voce dell’acqua che per sua natura tende a dissolvere le separazioni, fluisce libera creando un legame naturale tra gli esseri viventi e mentre scorre inarrestabile attraverso di noi, ci trascina nella sua infinita danza di libertà, al di là delle nostre ristrette visioni e asfissianti abitudini, verso l’ignoto, in un salto nel vuoto che è l’incontro con l’altro.
Tra infiniti intrecci, la poesia, ispirata dalla musica, è ritrasformata in suono dalla musica stessa e la voce narrante diviene strumento che, ora dialogando ed ora nascondendosi tra le note, crea una simbiosi osmotica tra suono e parola.
Le isole sonore in cui approda questo viaggio spaziano dalle suggestioni di Ovidio a cui Britten si ispira, alle musiche originali di Carlo Galante scritte appositamente per questo spettacolo, al Ritratto malinconico di Lodi Luka e alla travolgente Lamentatio di Giovanni Sollima.
Incontri mitologici e rap contemporanei, metamorfosi oboistiche e bagatelle controfagottistiche, recitativi di rumori e singulti arcaici di fonemi, fanno intravvedere la possibilità di un linguaggio comune tra musica e poesia, tra parola e suono, tra articolazione e vibrazione: un tentativo di ritrovare quella protolingua arcaica e primordiale, dove sentimenti, gesti, suoni e parole danzavano insieme, fusi in unica forma espressiva di Carlo Galante e musiche di Lodi Luka, G. Sollima e B. Britten.
Alessio Pisani
Marco Schiavon
Letizia E. M. Piva
in
I racconti dell'Acqua
Parlar suoni e risonar parole
Melologo - NUOVA PRODUZIONE
Testo di MARCO SCHIAVON con il contributo di LETIZIA E. M. PIVA
Musiche originali in prima esecuzione di CARLO GALANTE
Parole che sgorgano dalla voce dell’acqua che per sua natura tende a dissolvere le separazioni, fluisce libera creando un legame naturale tra gli esseri viventi e mentre scorre inarrestabile attraverso di noi, ci trascina nella sua infinita danza di libertà, al di là delle nostre ristrette visioni e asfissianti abitudini, verso l’ignoto, in un salto nel vuoto che è l’incontro con l’altro.
Tra infiniti intrecci, la poesia, ispirata dalla musica, è ritrasformata in suono dalla musica stessa e la voce narrante diviene strumento che, ora dialogando ed ora nascondendosi tra le note, crea una simbiosi osmotica tra suono e parola.
Le isole sonore in cui approda questo viaggio spaziano dalle suggestioni di Ovidio a cui Britten si ispira, alle musiche originali di Carlo Galante scritte appositamente per questo spettacolo, al Ritratto malinconico di Lodi Luka e alla travolgente Lamentatio di Giovanni Sollima.
Incontri mitologici e rap contemporanei, metamorfosi oboistiche e bagatelle controfagottistiche, recitativi di rumori e singulti arcaici di fonemi, fanno intravvedere la possibilità di un linguaggio comune tra musica e poesia, tra parola e suono, tra articolazione e vibrazione: un tentativo di ritrovare quella protolingua arcaica e primordiale, dove sentimenti, gesti, suoni e parole danzavano insieme, fusi in unica forma espressiva di Carlo Galante e musiche di Lodi Luka, G. Sollima e B. Britten.
Cast artistico
Letizia E. M. Piva
Marco Schiavon
Alessio Pisani
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