[produzione Minimiteatri, in collaborazione con Teatro Sociale di Rovigo]
Note di Regia
La linea registica di questa edizione di Venexiana si orienta verso alcune semplici scelte di base relative soprattutto alla particolare natura di questo testo. Infatti nella Venexiana si pone la questione di un inedito rapporto spazio-temporale rispetto allo scorrere degli avvenimenti. In questo caso la soluzione adottata è quella di creare due ambienti simili che corrispondono alle rispettive stanze delle due protagoniste della commedia. Angela e Valeria. Gli spazi sono caratterizzati da due enormi cuscini appoggiati su praticabili i quali fungono da alcove separate fra loro semplicemente da un divisorio scorrevole che ha la funzione di alternare la visione dei due diversi ambienti. Pochi altri oggetti creano le differenze e il rispettivo carattere dei due moduli. Per quanto riguarda la città essa è indicata da una struttura molto semplice, sul fondo, realizzata con qualche pannello verticale e da un residuo di barca sospeso ad alcune corde. Con opportune situazioni di luce questo ambiente dà l’idea di uno squero veneziano. A completare l’insieme alcuni piccoli ponteggi e un carrello mobile che funge da barca e che scorre in linea orizzontale. In sostanza si tratta di uno spazio di grande sintesi dove le suggestioni e le differenze sono affidate soprattutto a cambi e movimenti molto semplici e di grande rapidità.
Oltre ad un accurato lavoro sul testo, la regia si concentra sulle diverse qualità fisiche e personalità degli attori facendo si che con l’opportuno utilizzo di costumi e trucchi il disegno complessivo risulti segnato da una forte diversità di caratteri. I costumi e i trucchi, pur riconducendo allo spirito dell’epoca, sono funzionali per sobrietà e rigore alla cifra stilistica dello spettacolo.
La riduzione del testo in questa messa in scena è piuttosto incisiva e punta ad alleggerire lo spettacolo e renderlo continuamente teso e vibrante anche sul piano drammaturgico. Nella sostanza l’intento è quello di proporre un testo essenziale, privo delle estese digressioni, del resto così frequenti nella letteratura teatrale del “500 e inoltre tentare di non spezzare mai il solido filo del racconto, perfetto nella sua trama essenziale. Una volta fatto questo lavoro di “pulitura” e di adeguamento ad un gusto contemporaneo, nessuna battuta recitata ha subito modifiche rispetto alla versione originale..
Lo spettacolo nasce sul palcoscenico del Teatro Sociale di Rovigo con tecnologie e soluzioni illuminotecniche modernissime per tanto l’adattamento in spazi alternativi ( pedane improvvisate, spazi all’aperto ecc.) comporta, almeno sul piano registico, la necessità di trovare nuove soluzioni e accorgimenti che garantiscano il mantenimento della qualità originale dello spettacolo.
La Venexiana
Commedia di anonimo del 1500
[produzione Minimiteatri, in collaborazione con Teatro Sociale di Rovigo]
La linea registica di questa edizione di Venexiana si orienta verso alcune semplici scelte di base relative soprattutto alla particolare natura di questo testo. Infatti nella Venexiana si pone la questione di un inedito rapporto spazio-temporale rispetto allo scorrere degli avvenimenti. In questo caso la soluzione adottata è quella di creare due ambienti simili che corrispondono alle rispettive stanze delle due protagoniste della commedia. Angela e Valeria. Gli spazi sono caratterizzati da due enormi cuscini appoggiati su praticabili i quali fungono da alcove separate fra loro semplicemente da un divisorio scorrevole che ha la funzione di alternare la visione dei due diversi ambienti. Pochi altri oggetti creano le differenze e il rispettivo carattere dei due moduli. Per quanto riguarda la città essa è indicata da una struttura molto semplice, sul fondo, realizzata con qualche pannello verticale e da un residuo di barca sospeso ad alcune corde. Con opportune situazioni di luce questo ambiente dà l’idea di uno squero veneziano. A completare l’insieme alcuni piccoli ponteggi e un carrello mobile che funge da barca e che scorre in linea orizzontale. In sostanza si tratta di uno spazio di grande sintesi dove le suggestioni e le differenze sono affidate soprattutto a cambi e movimenti molto semplici e di grande rapidità.
Oltre ad un accurato lavoro sul testo, la regia si concentra sulle diverse qualità fisiche e personalità degli attori facendo si che con l’opportuno utilizzo di costumi e trucchi il disegno complessivo risulti segnato da una forte diversità di caratteri. I costumi e i trucchi, pur riconducendo allo spirito dell’epoca, sono funzionali per sobrietà e rigore alla cifra stilistica dello spettacolo.
La riduzione del testo in questa messa in scena è piuttosto incisiva e punta ad alleggerire lo spettacolo e renderlo continuamente teso e vibrante anche sul piano drammaturgico. Nella sostanza l’intento è quello di proporre un testo essenziale, privo delle estese digressioni, del resto così frequenti nella letteratura teatrale del “500 e inoltre tentare di non spezzare mai il solido filo del racconto, perfetto nella sua trama essenziale. Una volta fatto questo lavoro di “pulitura” e di adeguamento ad un gusto contemporaneo, nessuna battuta recitata ha subito modifiche rispetto alla versione originale..
Lo spettacolo nasce sul palcoscenico del Teatro Sociale di Rovigo con tecnologie e soluzioni illuminotecniche modernissime per tanto l’adattamento in spazi alternativi ( pedane improvvisate, spazi all’aperto ecc.) comporta, almeno sul piano registico, la necessità di trovare nuove soluzioni e accorgimenti che garantiscano il mantenimento della qualità originale dello spettacolo.
Cast artistico
Beatrice Bello
Laura Cavinato
Andrea Zanforlin
Letizia E. M. Piva
Paolo Rossi
Video
Rassegna Stampa
Date Rappresentazioni